La scuola

L’associazione Asinitas Onlus opera dal 2005 sul territorio di Tor Pignattara/Marranella, uno dei quartieri di Roma a più alta incidenza di cittadini stranieri residenti.
Le attività dell’associazione nascono all’interno della scuola d’infanzia Carlo Pisacane, che conta oltre l’80% di alunni di origine straniera.
Dalle attività con i bambini e con le famiglie è emersa l’osservazione che la migrazione femminile ha caratteristiche particolari e spesso poco considerate, che richiedono un approccio e delle pratiche specifiche.
Nel 2006 nasce il progetto Miguelim, ovvero la creazione di uno spazio privilegiato d’incontro per le donne, di cui la scuola d’italiano è il cuore pulsante.
Nel 2010 la scuola di italiano si sposta al Polo EDA (in Via Policastro, 45), pur continuando a collaborare con la scuola Pisacane.
Nello stesso anno, il progetto Miguelim si è esteso nel quartiere Alessandrino del VII Municipio, all'interno della scuola elementare Marconi.



Il 29 Settembre io sono venuta a scuola. Il nome della scuola è pisacane. Mi piace a scuola molto. perché prima io non parla niente la lingua Italiana adesso un po’, qua noi impariamo leggere, scrivere, cantare e ballare. In mia casa non ci sono amici ma qui c’è tanti amici,sono felice. Tutte le maestre sono molto molto buone. Loro aiutano noi tanto. Adesso io imparare come uso il computer. Mi piace imparare anche il computer. Io voglio dire tanto ma non posso. Ma io lo so un giorno io parlare bene.
Resia

Io sono studentessa. Mi piace molto la scuola. Sono venuta un mese fa in questa scuola. La scuola mi piace perché canto, danzo, imparo la lingua Italiana e uso il computer. Mi piacciono le maestre. Adesso imparo un corso di computer.
Popi

Mi piace perché le maestre sono bellissime. La prima volta io sono venuta qui, ma non capisco niente italiano. Adesso capisco e parlo un poco, io penso vengo tutti i giorni per parlare bene come una italiana, mi piace studiare con i giochi io sento e capisco subito, io penso le maestre come la mia famiglia. Grazie a tutte le maestre
Khadija



La nostra scuola è speciale perché miei figli studiano due lingue italiana e arabo. Io ho imparato a parlare e scrivere la lingua italiana ,con un bel gruppo ,anche ho cominciato un corso di informatica , sto anche facendo il laboratorio con loro io passo più tempo a scuola che a casa ed è come la mia seconda casa.
Mona

Io sono Mashuda .Sono venuta in Italia quasi 12 anni fa. Prima di venire in Italia non sapevo la lingua Italiana, è stato molto difficile parlare con la gente italiana. Ho deciso di venire a scuola per imparare la lingua. Nella Scuola ho trovato che le maestre sono molto brave simpatiche che rendono facile quello che stato difficile per me. Io preferisco venire a questa scuola.
Mashuda

Io sono studentessa. Venuto in Italia da quattordici anni. Prima tre anni fa ho studiato a scuola. Adesso studio nella scuola Piscacane e imparo Italiano. Ho trovato compagne molto brave. Loro molto simpatiche, anche tutte le maestre molo brave. La scuola mi piace perché canto danzo imparo l’Italiano E imparo a usare il computer. Adesso capisco Italiano leggo e scrivo. Adesso sono tranquilla.
Popi

Perchè per noi è importante la scuola di italiano delle donne

- Capire e parlare fuori casa perchè dentro casa con la famiglia possiamo parlare la nostra lingua
- Comunicare con le maestre, dei miei figli
- "Mia figlia non voleva che parlava con i suoi professori diceva fai venire papa! si vergonava di me"
- Aiutare i figli a fare i compiti
- Condividere i problemi
- "Quando siamo sole i problemi sembrano grandi ,poi vediamo che anche altre donne hanno gli stessi problem e i problemi diventano piu leggeri.
- Trovare amiche, aiutarci anche fuori dalla scuola.
- "L'anno scorso accompagnavo a volte la mia amica rozy incinta dal dottore. lei parla italiano come me io sono piu coraggiosa, lei ha paura"
- Essere sicura della lingua, non avere vergogna
- Parlare con il dottore
- Quando sono arrivata in italia avevo l'appuntamento con il pediatra un giorno alla settimana per mio figlio che steva male.Quel giorno per me era un incubo. Avevo paura di non capire niente."


I bambini del nido della scuola di Via Policastro